Max Leopold Wagner

Max Leopold Wagner

(Monaco di Baviera, 1880 – Washington, 1962)

L

inguista tedesco nato in Germania nella città di Monaco di Baviera nel 1880 e morto a Washington negli USA nel 1962. È unanimemente considerato il padre della linguistica sarda contemporanea. H. Kröll lo considerava come il più grande conoscitore della grammatica del sardo. Wagner ha ereditato, rielaborandola nuovamente, tutta la tradizione scientifica del passato, ad iniziare dai cosiddetti neogrammatici tedeschi fino alla dialettologia dell’Ascoli. Una grande ed importante ricerca che il linguista tedesco iniziò nel 1907 e completò nel 1957. Infatti da Gröber e Meyer-Lübke attinse i principi della linguistica storica per quanto attiene il cambiamento linguistico delle lingue ad iniziare dal latino volgare. Da Ascoli, Guarniero e Parodi ha imparato la professione del dialettologo. A differenza di altri, però, Wagner ha concentrato i suoi studi sul sardo con maggiore impegno e attenzione, raggiungendo traguardi che altri non sono riusciti a raggiungere. È lui che infatti ha meglio sviluppato le ricerche sincroniche e diacroniche sul sardo. Per tale motivo Wagner ebbe il soprannome di ‘Maestro della Linguistica sarda’. Più di altri ha espresso un confronto tra il sardo e le altre lingue romanze, con riferimento particolare a quelle dell’Iberia (confronto tra sardo, spagnolo e catalano). Ma persino tra sardo e altre lingue indoeuropee (celtico, germanico, albanese, greco antico e greco bizantino). Persino nella ricerca etimologica Wagner divenne il più importante etimologo della Linguistica sarda. Quando, per esempio, non riusciva a raggiungere un risultato soddisfacente e sicuro nell’etimologia delle parole che dal sardiano o paleosardo sono entrate a far parte del sardo, allora ha preferito non esprimere alcun parere o ipotesi, evitando di esprimersi dove vi erano dubbi. La ricerca di Wagner iniziata nel 1907, giunse al termine nel 1957, quando si era già trasferito a Washington. La sua opera più importante, cioè il DES – Dizionario Etmologico Sardo, fu pubblicato tra il 1961 ed il 1964 dall’amico Raphael Urciolo dopo la morte di Wagner stesso (1962). Per capire quanto fosse ed è importante anche oggi per la conoscenza della lingua sarda, ricordiamo qui alcuni versi di poesia estemporanea dove si parla di lui: «su maistu mannu de s’istrutzioni, bènniu dae sa bidda manna e grussa de Berulinu» («il Grande maestro dell’istruzione, giunto dalla grande e grossa città di Berlino»), a seguire «su lillu biancu e fragosu de is sartus de Germània» («il giglio bianco e profumato delle lande della Germania») fino a «su mallori forti de Germània» («il forte manzo della Germania»). Questi versi egli se li annotò, scrivendoli in una lettera che inviò a Karl Jaberg nel 1927 quando a Escalaplano stava raccogliendo informazioni per l’Atlante linguistico. 

M.L. Wagner si laureò a Monaco di Baviera con una tesi sulla formazione delle parole in sardo. Dopo la laurea iniziò la ricerca universitaria e nel 1907 ottenne un dottorato di ricerca sulla fonetica della varietà della Sardegna meridionale. Giunge in Sardegna una prima volta per studiare il sardo nel 1905. Ma successivamente ritornerà in Sardegna anche nel 1907 e dopo il 1912 e dal 1925 al 1927 iniziò a raccogliere una gran quantità di forme lessicali e grammaticali per l’ Atlante linguistico e etnografico d’Italia e del sud della Svizzera. Tra li anni ‘20 e ‘30 del XX secolo abbandona la Germania a causa del nazismo in quanto ad esso contrario. Approda in America a Washington dove inizia a redigere il Dizionario Etimoloico Sardo un lavoro che concluderà in dodici anni. Linguista famoso in tutto il mondo, è conosciuto soprattutto per le ricerche sulla lingua sarda. Dopo la seconda guerra mondiale ha scritto altre opere molto importanti, ad esempio: La lingua sarda. Storia, spirito e forma; molto amante della cultura popolare sarda girava l’isola con un quadernino al fine di annotare parole e forme grammaticali, raggiungendo i villaggi con l’autobus, a cavallo e persino in bicicletta. Qui di seguito alcune sue opere importanti: Fonetica storica del sardo, 1941; La lingua sarda. Storia, spirito e forma; D.E.S. – Dizionario etimologico sardo; La vita rustica della Sardegna riflessa nella lingua, Immagini di viaggio dalla Sardegna, 2001. 

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