Ottavio Congiu
(Ussana, 1944)
A
ttore teatrale, regista, studioso di lingua sarda, traduttore. Inizia la sua carriera da ragazzo prendendo lezioni da Aldo Ancis, regista teatrale RAI.
Dai primi anni ottanta del ‘900 è regista delle sue produzioni, dirigendo anche sé stesso e portando per la Sardegna e per l’Italia le opere dei più conosciuti autori teatrali in lingua sarda: Antonio Garau, Raimondo Fresia, Salvator Angelo Spano, Antoni Maria da Esterzili, Riccardo Solinas, Francesco Aresu, Lucio Spiga, Enrico Serra e soprattutto l’opera che porta nel cuore: “Sa scomuniga de predi Antiogu arrettori de Masuddas”, che da circa quarant’anni caratterizza la sua arte.
A Monserrato, dove ha vissuto per molti anni, ha diretto la filodrammatica “Redentor” e ha fondato e diretto il “Teatro Studio Tramudai”, con sede nella bottega artistica dell’amico pittore e scultore Gianni Argiolas, che è anche da molti anni, scenografo e autore di locandine e immagini dei suoi libri.
Ha diretto molte compagnie e laboratori teatrali in parecchie scuole del Campidano.
Ha rivisitato in sardo e portato in scena opere teatrali di Luigi Pirandello, Giovanni Verga, Anton Cechov e Pietro Picciau. Ha rivisitato e portato a teatro anche “Su Càntidu mannu”, una rivisitazione in sardo del Cantico dei Cantici della Bibbia.
Oggi è direttore di ConTea teatro. Ha pubblicato diversi lavori. L’opera, però, che più lo caratterizza è l’aver avuto la genialità di immaginare un prologo e un epilogo da aggiungere alla “Scomuniga de predi Antiogu”.
Ottavio, inizialmente – nel 2004 – pubblica “…facci a su spanigadroxu”, un prologo a “Sa scomùniga”, che racconta – immaginandoli – gli antefatti del furto a predi Antiogu. Diciassette anni dopo, nel 2021, Congiu racconta di aver trovato dentro una cassa impolverata – che sia verità o finzione è di poca importanza – una lettera in cui qualcuno confessa di aver commesso un furto a metà dell’Ottocento a Masullas, durante una notte di luna piena. Da questa lettera ha inizio un divertente epilogo, che pone un cappello alla storia di predi Antiogu, dandole una luce nuova e inserendola all’interno di una cornice drammaturgica più vicina alle moderne esigenze sceniche.
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